Descrizione
EscursionismoIl Monte Madonnino (2502mt) è situato sullo spartiacque che divide la Val Brembana dalla Val Seriana. Decidiamo di affrontare l'ascensione in invernale salendo dal versante nord, partendo da Carona (1200mt).
Lasciata la macchina appena prima della sbarra che chiude la carrareccia che conduce ai rifugi Calvi e Longo, ci incamminiamo seguendo la strada. La carrareccia percorre il fondo della valle da ovest verso est e ci porta dopo circa un'ora di cammino ad un bellissimo pianoro, dove la valle si biforca: a sinistra, quindi a nord, si sale verso il Rifugio Longo; noi proseguiamo invece verso destra, quindi sud, in direzione del Lago di Fregabolgia (1957mt).
Qui la strada inizia a prendere quota e la neve inizia ad essere abbondante. Superiamo sulla sinistra la diga del bacino asciutto, e lo costeggiamo su un sentiero pianeggiante fino a raggiungere il Rifugio Calvi (2020mt, 2.00h).
Intorno al rifugio si ergono una corona di fantastiche cime completamente innevate. Esattamente a sud del rifugio si trova il versante nord del monte Madonnino.
Iniziamo la salita verso la cima entrando in un ampio vallone ricoperto da neve abbondante, per poi iniziare a salire deviando verso sinistra, seguendo alcune leggerissime tracce. Ci portiamo quindi alla base della ripido versante nord della cima, che decidiamo di affrontare sempre salendo tenendo la sinistra, quindi sulla sponda est della cima.
La neve è abbondante e ben assestata, la pendenza non supera i 45°, fino al punto più esposto che è quello che ci permette di rimontare sulla cresta est che collega il Madonnino al Passo di Portula. Salita la cresta, in meno di 10 minuti siamo in vetta! (1.30h circa dal Rifugio Calvi).
Siamo soli in vetta, e possiamo ammirare, in un cielo velato da nuvole intermittenti, una corona di gruppi montuosi, che complice la limpida giornata
invernale, sono ben visibili: Adamello ad Est, Presolana, Guglielmo, tutto il gruppo del Poris-Cabianca sud, Pizzo tre Signori, Monterosa e 4000 svizzeri a ovest, Disgrazia e Bernina a Nord, fino al vicinissimo Pizzo del Diavolo di Tenda.
Dopo una meritata pausa, iniziamo la discesa per lo stesso itinerario, prestando la massima attenzione in particolare nel tratto esposto e più ripido appena sotto la cresta. In circa un'ora di piacevole discesa, su neve che inizia però a mollare, raggiungiamo il rifugio. Proseguiamo poi fino a superare la diga, ma scegliamo appena sotto di non seguire la carrareccia ma di complicarci la vita, scendendo attraverso il bosco innevato senza una evidente traccia, fino al fondovalle passando dalle Baite le Croci.
Qui incontriamo la carrareccia che percorre il fondovalle, in un ambiente molto bello perché accompagnato dall'incantevole torrente parzialmente ghiacciato. In breve poi ci ricongiungiamo al percorso fatto la mattina, e in circa 2.30h dal rifugio raggiungiamo Carona e la macchina (3.30h dalla cima).
Scheda tecnica
10/04/2025
Carona (BG)
2502mt
EE
(Vai a legenda)1300mt
Salita: 3.30h
Totale: 7.00h
Piccozza, ramponi
EdoardoNicola
Note
Ascensione invernale ad una delle cime delle Orobie che circondano il rifugio Calvi. Itinerario non difficile, tranne la parte finale del versante prima della cresta, dove la pendenza e l'esposizione (non si sale in un canale chiuso e protetto ma su versante aperto) richiedono attenzione soprattutto in discesa. La valle attraversata e l'ambiente sono veramente suggestivi, sia in estate che come nel nostro caso in inverno. Dalla cima grandioso panorama, con in primo piano il Diavolo di Tenda, “piccolo Cervino delle Orobie”, che invita ad essere scalato.